Fotoscenografi di matrimonio.
L’eclissi della fotografia
Parlando con amici, sono
venuto a conoscenza di un fatto fotograficamente sconcertante se non deprimente
che, secondo il mio umilissimo parere, è agli antipodi di quello che
rappresenta l’essenza della fotografia.
Quello che ho appreso è che,
nel mondo dei fotografi di cerimonie, sta diventando una consuetudine effettuare
scatti non il giorno della cerimonia, ma giorni prima, come se un matrimonio
fosse un semplice spettacolo teatrale.
Ora mi viene normale pensare
che se lo scopo della fotografia sia quello di congelare attimi veri, di
strappare al tempo momenti irripetibili anche nelle loro imperfezioni, come può
venire in mente di manipolare un evento falsando cosi l unicità dell’attimo
solo per ottenere immagini belle esteticamente e magari perfette tecnicamente.
Quando si vuole raccontare
fotograficamente un evento è fondamentale ricordare che quello che andiamo a
cercare è non la perfezione dell’immagine ma l’essenza dell’ evento stesso, la
veridicità del momento che può essere data solo dal naturale scorrere del tempo
e degli eventi.
Riconosco che è notevolmente
più facile organizzare a tavolino una serie di scatti e soprattutto avere poi
la possibilità di poterli provare più volte, ma personalmente credo che cosi
facendo si entri nel campo della scenografia o al limite, nella fotografia di
moda, dove conta tutto tranne che la veridicità del momento e i sentimenti che
uno scatto deve raccontare, riducendo il mezzo fotografico a puro strumento di
registrazione.
Sarà la mancanza di sicurezza
nei propri mezzi o l incapacità di leggere fotograficamente il mondo che ci
circonda ma utilizzare questi espedienti allontanano, chi li utilizza, dal
ideale più puro della fotografia, quel ideale che ha portato eccezionali
fotografi come Bresson, Capa e Salgado ha
raccontare in modo veritiero la nostra società e il nostro tempo.
Avere questo rapporto con la
fotografia porta a uniformare la visione degli eventi adattandoli alle proprie
esigenze, quando invece, quello che si dovrebbe fare è adattarsi noi agli
eventi cercando il buono in quello che ci circonda, evitando di stendere sugli
scatti, un velo di falsità che rende sterili le fotografie.
Un bacio, un abbraccio, un
sorriso o una lacrima non possono essere imposti, non si possono gestire i
sentimenti senza sfociare nell’inganno e nella falsità.
Uno scatto di un bacio
pilotato è lo scatto di una bugia, solo lo scorrere del tempo e degli eventi
possono regalarci la verità di un momento e anche se la luce non sarà perfetta,
quello che avremmo catturato sarà un
momento unico da raccontare e da farne tesoro.
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